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Il paese delle due lune (0)

Guy Gavriel Kay

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Fantasy

Editore: Sperling & Kupfer

Anno: 1992

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 506 Pagine

Isbn 10: 882001310X

Isbn 13: 9788820013103

Le nove province della penisola del Palmo sono da più di vent'anni sotto il dominio di due spietati tiranni, Brandin di Ygrath e Alberico di Barbadior, che ora lottano fra loro per il controllo compelto della penisola. Durante la guerra di conquista, Stevan, filgio di Brandin, fu ucciso in battaglia da Valentin principe di Tigana. Accecato dalla furia e dalla sete di vendetta, Brandin rade al suolo le città principali di Tigana, torturando ed uccidendo Valentin. Ma questo non basta a placare al sua ira: egli scatena tutta la potenza della sua stregoneria per cancellare dalla memoria della popolazione dell'intero Palmo il nome di Tigana. Solo gli abitanti di questa sfortunata provincia possono pronunciare o sentire pronunciare da altri questo nome.
Venti anni dopo, un gruppo di superstiti della distruzione di Tigana, guidati da Alessan bar Valnetin, lottano in segreto per riportare alla memoria della gente il nome di Tigana. Per raggiungere questo scopo vi è una sola via possibile: uccidere Brandin. Ma Alessan sa che eliminando lo stregone di Ygrath, non farà altro che lasciare libera la via ad Alberico di Barbadior, cui nessuno sarebbe più in grado di opporsi. Per questo motivo mira ad un obiettivo ben più ambizioso: eliminare entrambi i tiranni in un colpo solo.

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Recensioni

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Heideblume

“Il paese delle due lune” è un romanzo che reputo adatto a tutti, a prescindere dai gusti personali e dall'età. Le capacità narrative di GUY GAVRIEL KAY le ho scorte soprattutto nelle piccole cose: una sfumatura di emozione, una reazione non forzata, una mancata botta di culo, una ricostruzione verosimile degli intrighi politici, delle vendette personali, delle infatuazioni e dell'inaffidabilità del soprannaturale. Tratta di vita vera, sottoforma di fantasy (che poi, nel concreto, è ben poco). È pressoché impossibile non entrare in empatia coi personaggi e ricordarsi che sono inventati. Le parti che ho adorato sono quelle folkloristiche: la riselka, il tuffo dell'anello, le notti delle ceneri e la particolare magia dei Sonnambuli.

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