A Study in Brimstone (Warlock Holmes, #1) (0)

Il Dr John Watson si trova in una pessima situazione: dopo aver finito la guerra e essere tornato ferito a Londra è alla disperata ricerca di una casa economica. Prova quindi un grosso sollievo quando un suo amico gli fa conoscere lo stravagante Werlock Holmes che gli chiede di dividere un appartamento insieme praticamente gratis. Watson accetta di buon grado e cerca di ignorare le continue stranezze che avvengono al 221b di Baker Street... Devo dirlo. Di solito non leggo i romanzi di genere parodia perchè non sono una fan del ridicolo. Ma quando ho letto la trama di questo libro mi sono detta: "oh, wow, magari gli do una possibilità". E sono felice di averlo fatto! Denning ha creato una sua versione paranormale e comica di Sherlock Holmes senza cadere nel trash e senza esagerare con l'ironia. Anzi, devo dire che la serietà con cui vengono narrate le vicende, nonostante ci troviamo davanti uno Sherlock tutt'altro che iper-intelligente o un Lestrade vampiro, sono le cose che rendono divertente la lettura. Non ci sono forzature e, inoltre, l'atmosfera ottocentesca non viene intaccata. Paranormale? Si. Comico? Si. Ma sempre nella Londra dell'800' ci troviamo. La storia ci viene narrata, come nell'opera originale, dal nostro John Watson. Con la differenza che, in questo caso, Watson non subisce il triste se pur inevitabile destino di fare l'eterna spalla si Sherlock, no. Qui è lui quello intelligente che si appresta a risolvere i casi e i casini combinati da Sherlock. La caratterizzazione di Watson è, quindi, la cosa che secondo me si può apprezzare maggiormente nel romanzo. O, almeno, è quella che io ho apprezzato di più. No che il personaggio di Sherlock, diventato qui Werlock, possa passare inosservato. Io l'ho trovato estremamente divertente e anche in qualche modo... tenero. La sua felicità nell'aver trovato qualcuno che non lo giudichi per quello che è (una creatura magica) è davvero commovente. I fatti narrati forse, non mi hanno appassionato più di tanto, ma solo perchè tendevo a concentrarmi di più a vedere come l'autore avesse preso e trasformato i fatti originali